Il mercato dell’arte è in piena crescita e sicuramente è interessante saperne di più. Qui sotto un video che può aiutarci a capire di più su questo approccio alla cultura come investimento.
“Abituatevi, educate voi stessi a fare tutto ciò che fate perfettamente, con cura e precisione; che il vostro agire non abbia niente di impreciso, non fate niente senza provarvi gusto, in modo grossolano. Ricordatevi che nell’approssimazione si può perdere tutta la vita, mentre al contrario, nel compiere con precisione e al ritmo giusto anche le cose e le questioni di secondaria importanza, si possono scoprire molti aspetti che in seguito potranno essere per voi fonte profondissima di un nuovo atto creativo.”
Pavel Florenskij (filosofo, matematico e religioso russo)
Nel 1979, ad Acireale, una mostra curata da Achille Bonito Oliva, Opere fatte ad Arte, poneva le basi di quella che poi venne consacrata alla Biennale di Venezia del 1980. In un’intervista pubblicata nel numero 13 (ottobre 1979) della rivista Segno si legge: “[…] questi artisti assumono la pratica pittorica come un movimento affermativo, come un gesto non più di difesa ma di penetrazione attiva, diurna e fluidificante. […]”. Nel 2011, dal 24 novembre al 4 marzo 2012, è stata allestita una mostra antologica al Palazzo Reale di Milano.
La sfida globale dell’inclusione dell’Altro è sempre più attuale per le nostre società. Evidentemente non basta vivere in un mondo iperconesso, con la libertà di spostamento e l’accesso continuo alle informazioni per garantire una coesione sociale. Le nuove crisi esigono risposte coordinate da parte di tutti i paesi e tutte le culture. Il nostro futuro dipenderà direttamente dalla nostra capacità di considerarci pari, di andare oltre gli stereotipi e i pregiudizi, di vedere che siamo nella stessa barca. Ascoltiamo Priel Korenfeld perché quello è il messaggio che ci vuole dare: l’ascolto.
In Italia 11 milioni di persone usano psicofarmaci, tante quanti gli abitanti della Lombardia. In Europa 40 milioni di lavoratori soffrono di stress, una cifra che corrisponde circa a tutti gli abitanti della Spagna. Nel mondo 1 paese su 5 è impegnato in guerre e a sopravvivere alla fame. Dati allarmanti che derivano dal fatto di essere costantemente bombardati da notizie negative e di pensare alla Felicità come ad un’emozione di breve durata legata a particolari momenti, qualcosa che viene sempre dopo la realizzazione di qualcos’altro. La tipica frase “sarò felice quando..” ne è la dimostrazione! Come sarebbe invece il mondo se ogni bambino, ogni persona, ogni professionista, ogni azienda, scuola, ospedale, ogni governo potesse avere accesso a giuste informazioni e a solidi strumenti per costruire la propria Felicità? Come sarebbe la tua Vita se Tu e tutte le persone attorno a te fossero Felici? A queste domande risponde Daniela Di Ciaccio dimostrando, grazie alla Scienza e a tre esercizi che ti aiutano a costruirti un mondo interiore fatto di calma e di benessere, che la Felicità è una competenza che possiamo allenare e che ci permette di fiorire sia come singoli individui che come sistemi. Sociologa, Imprenditrice, Insegnante Yoga e Ricercatrice, Daniela Di Ciaccio è stata HR manager, consulente e formatrice progettando strumenti e metodologie per lo sviluppo di persone e organizzazioni. Dal 2012 si dedica alla ricerca e alla sperimentazione di pratiche spirituali e modelli integrati per il cambiamento positivo di persone e sistemi. Nel 2014 fonda insieme a Veruscka Gennari 2BHappyAgency con l’obiettivo di diffondere tra le persone e le organizzazioni la cultura del Benessere e della Felicità come competenza che si può costruire.
Le scuole e gli insegnanti non hanno tutte le risposte, né potrebbero, ma possono svolgere un ruolo speciale aiutando i bambini nella gestione delle questioni relative alla loro salute mentale, al benessere e alla felicità fin dall’inizio della scuola primaria. La scuola diventa il fulcro della diversity, il luogo dove insegnare a guadare dentro di sé per conoscere e accettare gli altri.
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